Recensione della trilogia su Aurora Scalviati

Intrepida, coraggiosa e testarda. La giovane protagonista uscita dalla penna di Barbara Baraldi ha un’indole indomita e un intuito brillante
Dare la caccia a spietati criminali è tutto ciò che importa ad Aurora Scalviati, giovane e brillante poliziotta, prima del suo corso, talentuosa e determinata a sconfiggere il male, memore degli insegnamenti di suo padre, magistrato integerrimo brutalmente assassinato quando lei era solo una ragazzina.
Aurora non si ferma davanti a niente, decisa ad affrontare ogni situazione, anche la più pericolosa, con estremo coraggio.
Cosa fare però quando i fantasmi da sconfiggere sono nella sua testa? Un frammento di proiettile conficcato nel suo cervello in seguito a una sparatoria nella quale ha perso la vita il suo partner e compagno, la obbliga a fare i conti con allucinazioni e sbalzi d’umore, che la portano costantemente a chiedersi quanto di ciò che vede e pensa sia frutto del suo sbalorditivo intuito o della sua fantasia.
Aurora Scalviati è un personaggio forte, deciso, con cui non si può che simpatizzare, malgrado la sua estrema testardaggine. Il punto di forza è proprio nei suoi peggiori difetti, nella fragilità che cela dietro un’armatura di ghiaccio, che in pochi sono capaci di sciogliere.
Proprio quando troverà chi è in grado di farlo, capirà che la vera forza non sta nel fare tutto da sola, ma nel circondarsi di persone che la fanno sentire bene e che l’accettano per quella che è.
Barbara Baraldi delinea attorno alla figura del vice-ispettore Aurora Scalviati tre diversi casi al cardiopalma, nei quali degli spietati psicopatici metteranno a dura prova la resistenza della giovane poliziotta, sfidandola a dare il meglio di sé per fermarli.
- Aurora nel buio/L’osservatore oscuro/L’ultima notte di Aurora
- Barbara Scalviati
- Giunti editore