Recensione de Il rumore del mondo

Il romanzo di Benedetta Cibrario, candidato al premio Strega nel 2019, offre uno spaccato della vita ottocentesca, tra vecchie aristocrazie e giovani mercanti
La sfida piu grande per un giardiniere è quella di creare nuove specie di piante o alberi sperimentando degli innesti. Quando questi attecchiscono, l’unione tra due elementi differenti dà vita a qualcosa di mai visto prima.
Un po’ come accade per i matrimoni. Ogni unione, combinata o meno che sia, prevede l’incontro tra due caratteri diversi, magari appartenenti a status opposti. L’obiettivo, o il gioco della vita se vogliamo, è trovare il giusto equilibrio e creare una sinergia, un sistema armonioso.
Il legame tra Prospero e Anne nasce proprio così, come una sfida. Due mondi opposti che entrano in collisione e in qualche modo si attraggono, se cercano.
Siamo nell’Ottocento. Prospero è un giovane militare tutto d’un pezzo a cui suo padre Casimiro, il conte Vignon, ha intimato di sposare una brava cattolica piemontese di buona famiglia.
Anne Bacon è la bellissima figlia di un mercante inglese, un uomo che si è fatto strada da sé creando un piccolo impero in campo tessile, commerciando le sete più belle e raffinate.
Non potrebbe essere più distante dall’idea che Casimiro aveva di una futura possibile nuora e forse proprio per questo Prospero decide di averla, di sposare proprio lei tra tutte, seguendo un moto di ribellione, un impulso che lo porta a sposare Anne in tempi brevissimi.
Si aspetta una sfuriata da suo padre una volta rientrato a Torino, ma non gli importa perché finalmente potrà fare sfoggio di quella bellezza indiscussa che è sua moglie. Immagina che sarà invidiato da tutti e che avrà una vita coniugale da favola con Anne, anche se non la conosce bene, anche se è così diversa da lui. Basterà la passione a colmare ogni distanza.
Peccato però che le cose si mettono male ancora prima di mettere piede in Italia, perché durante il viaggio Anna contrae il vaiolo. Una malattia devastante che la sfigura completamente, obbligandola a non contare più sul suo aspetto fisico.l
Il rumore del mondo è un romanzo che apre una finestra su un mondo dimenticato, che non esiste più. Un’Italia austera che pian piano sta cambiando lasciando spazio al progresso e all’innovazione.
Ma è soprattutto un romanzo che insegna a non darsi mai per vinti e a non giudicare mai dalle apparenze. Perché anche dietro le cicatrici più profonde può nascondersi l’incanto di una mente brillante e di un’eleganza innata che mette in secondo piano tutto il resto.
- Il rumore del mondo
- Benedetta Cibrario
- Mondadori
- € 22.00, pp. 756